Cinema

MR. MAGORIUM E LA BOTTEGA DELLE MERAVIGLIE

MR. MAGORIUM E LA BOTTEGA DELLE MERAVIGLIE

Noioso, anzi, noiosissimo. "Mr. Magorium e la bottega delle meraviglie", più che incantare e divertire, stanca e sfinisce. Oltre novanta minuti di banalità e situazioni incompiute. Lo spettatore non assiste mai ad una scena brillante e originale. Ogni azione, ogni dettaglio di questa pellicola è frutto di "scopiazzature" e di imitazioni mal riuscite di altri film di successo, dall'intramontabile "Mary Poppins" al brillante "La Fabbrica di Cioccolato" di Tim Burton. Si sa, la minestra riscaldata non piace mai, figuriamoci più pietanze mescolate assieme, senza un pizzico di sale e fantasia. Il debutto alla regia di Zach Helm non convince. Così come l'interpretazione di Dustin Hoffman, coraggioso nella scelta del personaggio ma mai credibile e divertente. Un ruolo inconsueto per il grande attore americano e questo gli fa onore; peccato che il risultato non sia dei migliori e che comporti, a chi lo osserva, una serie infinita di sbadigli. Male anche Natalie Portman che veste i panni di Molly Mahoney, l'assistente insoddisfatta e sfiduciata di Mr. Magorium. La ventiseienne americana piace per il suo sorriso e la sua semplicità, ma in questo film risulta troppo distaccata dalla propria parte e non sempre è in grado di sprigionare la simpatia e l’energia richieste. Nota positiva è il giovanissimo Erik (Zach Mills), il bambino che ama trascorrere ore ed ore nella bottega, alla ricerca di amici e considerazione. Quasi impercettibile, invece, la presenza di Henry Weston ( Jason Bateman), il contabile freddo e incapace di sognare: il suo personaggio non lascia tracce profonde, né grandi note d’autore. La storia è tanto semplice quanto piacevole: Mr. Magorium ha ben 243 anni e, un bel giorno, cogliendo tutti impreparati, giocattoli compresi, decide di lasciare la magica bottega nelle mani di Molly per passare a miglior vita. La reazione di tutti è di sconforto e tristezza: il negozio si ribella, le sue pareti sempre più nere e ammuffite ne sono la testimonianza più sofferta. Tutto inizia a cadere a pezzi, i bambini fuggono spaventati da tanta freddezza e desolazione e Molly decide di vendere. La soluzione arriverà grazie al piccolo Zach e alla sua voglia di sognare e di credere nei propri mezzi. Veri protagonisti di questo film sono i colori: tutti gli oggetti, i giocattoli e i libri del negozio brillano e invadono lo schermo, regalando un’immagine globale davvero invitante e suggestiva. Durante alcune scene, allo spettatore sembrerà quasi di toccare con mano auto e trenini impazziti, palle di ogni dimensione che saltano da sole, bambole e peluche animati, aerei di carta in volo che lasciano dietro di sé una scia di polvere di stelle. Banali e non sempre azzeccati i dialoghi: le frasi che dovrebbero lasciare il segno e colpire la sensibilità di chi assiste a questa favola, in realtà non portano ad un gran finale della storia. Arrivati ai titoli di coda, si ha un’unica grande certezza: “Mr. Magorium e la bottega dei giocattoli” non cattura né grandi, né piccini, anzi, lascia tutti delusi.